E' il 1964 e siamo in piena Beatlesmania. Fra gli
innumerevoli gadegts dei Fab Four che si vendevano in quel periodo, viene edito
questo gioco di società dalla storica casa Milton Bradley, fondata nel 1860
circa. Nella foto si vede il tabellone di questo insolito “Monopoli” dei
Beatles. Le regole sono molto simili a quelle del normale Monopoli.
mercoledì 31 agosto 2016
Orme - "Ad gloriam"
https://www.youtube.com/watch?v=UVBfnEs7GI8&list=RDUVBfnEs7GI8
Primo lp delle Orme, rappresenta senz’altro una delle pietre
miliari nell’ambito musicale italiano, in quanto segna il passaggio tra beat e
progressive italiano.
Originariamente formatosi a Marghera (Venezia) inizialmente
si chiamavano "Le Ombre", in omaggio agli inglesi Shadows,
passione comune del gruppo, ma secondo la versione ufficiale, i quattro
optarono invece per "Le Orme", per evitare ironici doppi sensi, in
quanto "ombra" in lingua veneta
significa anche "bicchiere di vino" (dal veneto n'ombra de vin, un bicchiere di vino).
Inoltre all'epoca già esisteva in Veneto un gruppo emergente con quel nome.
Dopo essere stati scartati dalla EMI per un provino, le Orme
approdano alla CAR JB del maestro Carlo Alberto Rossi, ed esordiscono con un
singolo nel 1967, “Fiori e colori/Lacrime di sale”. Già da questo singolo è
chiaro che non ci troviamo di fronte al solito gruppo che compone canzoni con
la rima “cuore-amore”, ma a quello che in futuro diventerà uno dei gruppi del
progressive italiano per antonomasia, ma è ancora presto.
Siamo a cavallo tra il 1967 e il 1968, in Italia il panorama
musicale comincia ad essere piuttosto complesso, complice il discorso che da
oltre confine, e principalmente dall’Inghilterra, sono giunti degli autentici
capolavori come “Sgt.Pepper” dei Beatles, “Their satanic magic request” dei
Rolling Stones ed altri ancora.
Da una parte siamo ancora nel pieno del fenomeno beat, ma dall’altra
si comincia a sentire l’esigenza di traghettare la provinciale musica italiana
verso una musica più colta, ed è per questo che soprattutto nel 1968 assistiamo
ad una stagione abbastanza breve ma intensa dentro la quale abbiamo anche una
“psichedelia italiana”, con validi esempi come il 45 di Chetro and co., oltre
all’lp delle Stelle di Mario Schifano e “Senza orario, senza bandiera” dei New
Trolls, primo concept-album italiano.
E’ in questo contesto di frenetico cambiamento e di nuova
vena creativa musicale che le Orme nell’arco del 1968 pubblicano altri due
singoli: “Senti l’estate che torna/Mita Mita” e ”Milano 1968/I miei sogni”, per
approdare, infine, all’ lp qui presente. Anche qui un concept – album, dove
musicalmente si spazia fra la melodia mediterranea e la musica sperimentale.
Nonostante l’estrema originalità del disco e il notevole
spessore musicale, viene accolto molto tiepidamente dal pubblico, anche perché
la CAR JB è troppo piccola e non è in grado di promuovere adeguatamente il
“padellone”. Di conseguenza, dopo un’altra raccolta di vecchi singoli,
“L’aurora”, le Orme approderanno alla Philips.
Infine, degna di nota è anche la copertina, realizzata dalla
Grafiche Dotti di Cernobbio.
FONTI:
Ursus – Manifesto beat (1990) – Juke box all’idrogeno
Franco Brizi – “Volo magico” (2013) – Arcana edizioni
Wikipedia
Orme - "Ad gloriam"
Musica per i nostri occhi! Prosegue la collezione "Cuscini d'autore".
In
arrivo splendidi pezzi della nostra storia musicale e non solo. Da
sistemare nell'ambiente più idoneo aggiungendo, anche così, musica alla
nostra vita.
https://www.youtube.com/watch?v=UVBfnEs7GI8&list=RDUVBfnEs7GI8
https://www.youtube.com/watch?v=UVBfnEs7GI8&list=RDUVBfnEs7GI8
Primo lp delle Orme, rappresenta senz’altro una delle pietre
miliari nell’ambito musicale italiano, in quanto segna il passaggio tra beat e
progressive italiano.
Originariamente formatosi a Marghera (Venezia) inizialmente
si chiamavano "Le Ombre", in omaggio agli inglesi Shadows,
passione comune del gruppo, ma secondo la versione ufficiale, i quattro
optarono invece per "Le Orme", per evitare ironici doppi sensi, in
quanto "ombra" in lingua veneta
significa anche "bicchiere di vino" (dal veneto n'ombra de vin, un bicchiere di vino).
Inoltre all'epoca già esisteva in Veneto un gruppo emergente con quel nome.
Dopo essere stati scartati dalla EMI per un provino, le Orme
approdano alla CAR JB del maestro Carlo Alberto Rossi, ed esordiscono con un
singolo nel 1967, “Fiori e colori/Lacrime di sale”. Già da questo singolo è
chiaro che non ci troviamo di fronte al solito gruppo che compone canzoni con
la rima “cuore-amore”, ma a quello che in futuro diventerà uno dei gruppi del
progressive italiano per antonomasia, ma è ancora presto.
Siamo a cavallo tra il 1967 e il 1968, in Italia il panorama
musicale comincia ad essere piuttosto complesso, complice il discorso che da
oltre confine, e principalmente dall’Inghilterra, sono giunti degli autentici
capolavori come “Sgt.Pepper” dei Beatles, “Their satanic magic request” dei
Rolling Stones ed altri ancora.
Da una parte siamo ancora nel pieno del fenomeno beat, ma dall’altra
si comincia a sentire l’esigenza di traghettare la provinciale musica italiana
verso una musica più colta, ed è per questo che soprattutto nel 1968 assistiamo
ad una stagione abbastanza breve ma intensa dentro la quale abbiamo anche una
“psichedelia italiana”, con validi esempi come il 45 di Chetro and co., oltre
all’lp delle Stelle di Mario Schifano e “Senza orario, senza bandiera” dei New
Trolls, primo concept-album italiano.
E’ in questo contesto di frenetico cambiamento e di nuova
vena creativa musicale che le Orme nell’arco del 1968 pubblicano altri due
singoli: “Senti l’estate che torna/Mita Mita” e ”Milano 1968/I miei sogni”, per
approdare, infine, all’ lp qui presente. Anche qui un concept – album, dove
musicalmente si spazia fra la melodia mediterranea e la musica sperimentale.
Nonostante l’estrema originalità del disco e il notevole
spessore musicale, viene accolto molto tiepidamente dal pubblico, anche perché
la CAR JB è troppo piccola e non è in grado di promuovere adeguatamente il
“padellone”. Di conseguenza, dopo un’altra raccolta di vecchi singoli,
“L’aurora”, le Orme approderanno alla Philips.
Infine, degna di nota è anche la copertina, realizzata dalla
Grafiche Dotti di Cernobbio.
FONTI:
Ursus – Manifesto beat (1990) – Juke box all’idrogeno
Franco Brizi – “Volo magico” (2013) – Arcana edizioni
Wikipedia
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